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Legno, infissi e mobili: i vari tipi di viti
Chi lavora il legno sa che esistono innumerevoli tipi di viti adatte a ogni genere di opera. Non soltanto per le dimensioni di lunghezza e spessore, quanto anche per materiale, forma della testa e uso. Difatti molte di esse sono adoperate anche per i metalli o altro.
L'uso cambia poco se si conosce a fondo come servirsene nel caso del legno. Tutto spiegato in questa pagina.

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Il problema da affrontare
Si  debba collegare qualcosa a un supporto di legno, come può essere una cerniera  a uno sportello, una maniglia a una porta, un pannelo a un altro simile (per esempio per costruire un mobile, nel caso dell'angolo).
E' possibile usare la colla, ma spesso non è sufficiente e occorre stringere fra loro le parti, bloccandole per evitare movimenti di qualche tipo. Ecco che sono utilissime le viti. Per porle in opera può servire un cacciavite a mano oppure un avvitatore a batterie. Talora si può adoperare anche un trapano elettrico dotato di frizione per procedere lentamente e con cautela. Difatti la vite ha bisogno di essere inserita nel materiale mediante opportune preparazioni, come si spiega in questa pagina.

 
Strumenti e procedura
Oltre all'attrezzatura manuale oppure elettrica, come si è detto, sono necessarie le viti adatte a reggere la parti da fissare fra loro. Dunque si deve scegliere un prodotto spesso secondo la forza che deve sopportare, e lungo in base alle dimensioni di ciò che deve trattanere. Per agganciare una tavola spesso due centimetri, per esempio, occorre una vite che sia lunga un centimetro più lo spessore di ciò che va avvitato.
Non esiste una regola fissa in quanto tutto dipende anche dall'opera da realizzare. Mai, però, arrivare a forare fino all'altra parte ciò che va bloccato.
Per infilare la vite nel legno, senza che quest'ultimo si spacchi, soprattutto quando essa sia di un certo spessore, è opportuno preparare il punto preciso con un foro più piccolo della vite stessa e, naturalmente, non profondo quanto la lunghezza di quella, ma appena qualche millimetro. Meno se si tratta di elementi poco spessi.
Poi bisogna insaponare la parte della vite che va avvitata, con un normale sapone per le mani. E' un modo piuttosto semplice di favorire la procedura di avvitatura. Due semplici espedienti per evitare che il legno si lesioni.
Nei collegamenti dove sia possibile spargere anche la colla vinilica, se ne stenda uno strato su entrambe le facce da unire e poi, anche subito, si passi alle viti secondo quanto sopra detto. La distanza fra una vite e la successiva, quando non ci sia un obbligo dovuto a fori esistenti in ciò che si deve fissare, per esempio nelle cerniere degli sportelli, deve essere stabilita in modo che sia uguale a circa la doppia lunghezza delle viti. Una regola empirica che ha sempre funzionato.
 
Come attrezzarsi
Siccome chi usa lavorare da sé e abbia già un piccolo laboratorio per opere in legno e non solo, deve dotarsi di viti di ogni tipo, le scelga in base a vari tipi in commercio e seguendo i seguenti suggerimenti. Occorrono viti in base a:
  • lunghezza
  • spessore
  • colore (dorate, argentate, bronzate)
  • tipo di elica (quelle per i metalli sono autofillettanti)
  • tipo di testa (per esempio con fessure a croce)
  • tipo di materiale su cui usarle (sono diverse quelle per i metalli da quelle per legno).
Nei negozi di ferramenta o per il fai da te esistono anche delle confezioni già pronte con vari tipi di viti. Chi ne faccia un uso frequente, comunque, è consigliabile che le compri in scatole da qualche centinaio di pezzi. Il costo è di pochi euro e vale la pena di avere una riserva sempre a disposizione.
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