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Legno, infissi e mobili: forare una piastrella
Potrebbe sembrare semplice forare una piastrella per un tassello qualsiasi e fissare un arredo, per esempio nel bagno o in cucina. Oppure anche per un fermaporta nel pavimento. Ma bisagna tener conto di una serie di fattori che impediscono la posizione corretta del foro. Come procedere è spiegato in questa pagina.

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Il problema da affrontare
Bisogna forare con precisione una piastrella, per esempio del rivestimento del bagno, per inserire dei tasselli con i quali fissare un arredo o un mobile. Come procedere, con quali attrezzi e come evitare che la piastrella si rompa e, invece, ottenere un buco preciso.
 
Gli attrezzi
Servono pochi attrezzi:
  1. un trapano dotato di punta dello spessore necessario e con frizione;
  2. un chiodo o simile di acciaio;
  3. un martello;
  4. un cacciavite;
  5. un pennarello scuro;
  6. i tasselli da inserire nel foro.
Per quanto riguarda il trapano è molto meglio se è dotato di frizione, ossia della possibilità di regolare la velocità in base alla pressione del dito sul pulsante di avvio. Inoltre occorre una punta di adeguato spessore e profondità, come i tasselli da inserire, e adatta al materiale da forare. Se le piastrelle sono di terracotta e smaltate in superficie ci vuole una punta per murature normali. E' difficile che si sia in presenza di un rivestimento di monocottura, quale si usa per i pavimenti. Come pure parrebbe stramo che le piastrelle fossero di gres e altri materiali durissimi. Per essi ci vorrebbero altri tipi di punte, molto più robuste e adatte alla penetrazione. La probabilità che si tratti di tutto questo è abbastanza remota.
Se non si ha disponibile un chiodo di acciaio può anche andare bene uno di ferro, da usare con una certa cautela perché si potrebbe piegare.

 
Come procedere
Per prima cosa bisogna essere certi che dove si andrà a bucare non esistano tubazioni nel muro, almeno nella profondità che interessa. Poi si sceglie dove forare misurando conprecisione e si segna con un pennarello il punto. Che siano in perfetto allineamento se si tratta di più fori. Quindi si passa a battere con il martello e il chiodo sui punti segnati, in modo da realizzare delle minuscole scalfitture che servano per poggiare con precisione la punta del trapano. Se così non fosse, questo scivolerebbe prima di forare spostandosi lateralmente.
A questo punto si può iniziare la vera e propria foratura usando con cautela la frizione, per evitare ancora che la punta si sposti. Quando il foro si comincia a vedere, (il difficile è bucare lo smalto superficiale), si può aumentare la velocità stando ben attenti a mantenere la perpendicolarità del trapano rispetto al piano da bucare.
Ogni tanto si misura con il cacciavite, per esempio, se si è raggiunta la profondità necessaria, che deve essere uguale a quella del tassello. Solo allora si lo si può infilare e pigiare con il martello fino a inserirlo del tutto nel foro. Meglio fare un buco leggermente superiore alla lunghezza del tassello per evitare che questo resti fuori dalla superficie della piastrella. Nel caso bisogna tirarlo via con le pinze e ripetere a forare.
Una volta che si è infilato il tassello, solo la parte esterna senza la vite, si può appendere e fissare ciò che occorre, un mobiletto, una portacarta, un gancio per appendere l'accappatoio, altro. Ciò si realizza avvitando la vite del tassello o dei tasselli mediante il cacciavite, fino a stringere per bene il tutto.


La precisione
Quanto più si è usata la cautela nello scalfire la piastrella inizialmente, tanto maggiore sarà la precisione finale. E non è difficile, basta un po' di pazienza nel fare da sé.

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