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Impianti tecnici: come stabilire i consumi di gas per cucina, acqua calda e riscaldamento
I contatori del gas non distinguono, nelle nostre case, i diversi consumi di metano riferiti all'uso della cucina, dell'acqua calda sanitaria e del riscaldemento invernale. Come si può procedere per sapere anche l'IVA che per la sola cucina è l'acqua calda è al 10%?.

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Il problema riscontrato
Stabilire il differente consumo in bolletta per quanto concerne la cucina, l'acqua calda e il riscaldamento degli ambienti di casa. L'IVA è differente tra estate e inverno. Inoltre a quanto ammontano i diversi tipi di consumo del gas. Da dove prelevare una tabella del genere. E, infine, come risparmiare.
 
L'IVA
Dal 1° gennaio 2008 il numero 127-bis tabella A parte III del D.P.R. n. 633 del 1972 è stato aggiornato in modo tale che l'applicazione dell'aliquota IVA ridotta al 10% per la somministrazione di gas naturale usato per combustione per usi civili, quindi cucina e acqua calda, è riferita ai primi 480 mc annui. Il che significa che non vi è più distinzione tra estate e inverno ma solo al consumo di gas. In pratica chi abbia un consumo di soli 400 metri cubi in un anno, per esempio, vedrà in bolletta un'aliquota d'IVA sempre e solo del 10%.
Questo intervento legislativo è servito a evitare
che i fornitori fossero costretti a leggere tutti i contatori all'inizio di ogni estate e alla fine della stessa per applicare, appunto, l'IVA ridotta. Se poi ci saranno altre modifiche alla suddetta normativa è anche probabile, visti i chiari di luna che si mostrano nel cielo. Tuttavia questa è l'attuale situazione (primavera del 2012).
 
Come differenziare i consumi di gas
Per differenziare i consumi di gas metano tra uso di cucina, acqua calda sanitaria e riscaldamento di ambienti, bisogna riferirsi a una tabella media rilevata dai fornitori. Certo che vale in genere, ossia essa dipende anche dalle diverse situazioni ambientali. Per esempio al sud si consuna meno gas per il riscaldamento. In Sicilia non esistono gli impianti di termosifoni nella case. Oppure dalle famiglie, per esempio chi non mangia a casa difficilmente raggiungerà i metri cubi che qui si elencano. E chi si lava poco, (speriamo di no), utilizzerà anche poca acqua calda. A meno che non si faccia una doccia gelata anche d'inverno.
Ecco la breve tabella dei consumi medi per famiglia:
  • 100 metri cubi/anno per l'uso della cucina;
  • 300 metri cubi/anno per uso di acqua calda sanitaria;
  • 1600 metri cubi/anno per riscaldamento degli ambienti.
In totale abbiamo che una famiglia media consuma 2000 metri cubi all'anno considerando tutti e tre gli usi suddetti. Ma questo vale per appartamenti di normali dimensioni, circa 100 metri quadrati, e con una temperatura esterna non eccessivamente fredda. Per esempio, le case di pietra situate nei centri storici di paesi di montagna e delle dimensioni di circa 150 metri quadrati misurati al calpestio dei pavimenti, possono anche arrivare al doppio della voce riscaldamento.
 
Come risparmiare
Chi è nelle peggiori condizioni deve cercare di risparmiare sul gas intervenendo sugli infissi, almeno con le guarnizioni di gomma per sigillarli bene. Nella caldaia, che se è di vecchia tecnologia meglio sostituire con una del tipo a condensazione per la quale esistono anche i contributi statali sotto forma di deduzione dall'irpef, e che fa risparamiare anche il 20% di gas. Nell'isolamento, perlomeno del sottotetto che si può attuare con poca spesa, o anche nelle murature, dove possibile.

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