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correzione di bozze

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Le bozze e le regole editoriali
 

Qualunque manoscritto (o dattiloscritto, dato che oggi a mano si fa poco e niente) deve essere corretto prima di essere dato alle stampe.  
La correzione delle bozze, una noiosa quanto complessa operazione prima che un testo diventi libro, deve essere compiuta da chi ha un occhio particolare per la ricerca degli errori e da chi ha una sufficiente esperienza nel campo linguistico ed editoriale. Il che significa varie cose: 
1) il saper vedere nelle pagine zeppe di lettere e caratteri vuol dire avere una particolare dote per i particolari. Se un autore legge e rilegge il proprio testo, a meno che non si tratti di poche cartelle, non vedrà che sempre la stessa immagine di ciò che ha davanti. Ossia quello che si aspetta di vedere e leggere, senza errori. Pertanto non è raro che egli non riesca a scorgerli, suppure ve ne ne siano. Ed è davvero difficile che sia tutto perfetto. 
2) La conoscenza della correttezza linguistica, grammaticale e sintattica, è un'altra dote che il correttore di bozze deve possedere. Non sarebbe ammissibile che egli non elimini gli errori linguistici ma solo i refusi dovuti a battiture di caratteri errati. 
3) Poi le norme editoriali che, seppure possono variare da una casa editrice all'altra, ricalcano molto spesso la stesso solco. Per esempio è sicuro che uno scrittore, specialmente se alle prime armi, sappia come scrivere Mar Nero? Entrambe masciuscole? O no? Oppure come battere le virgolette cosiddette caporali per i dialoghi? O quando andare a capo? O quando usare il corsivo? E in quale delle due pagine, la dispari e la pari iniziare? 

La correzione

La correzzione delle bozze,a questo punto, diventa tanto importante da meritare che venga svolta con il massimo della cura. Un libro che si debba chiamare tale non deve avere nessun errore di stampa. Al massimo quanti se ne possono contare sulle dita di una mano. Invece tra i testi che abbiamo già esaminato ne abbiamo trovato una quantità variabile, ma nell'ordine di un errore ogni sei pagine dattiloscritte. Che può sembrare poco se paragonato alle migliaia di caratteri che vengono battuti durante la digitazione, ma tantissimi se alla fine, in un dattiloscritto di 300 pagine, ne risultano anche 50. 
A proposito, ma i numeri come vanno scritti? A cifre o a lettere? Ci sono le regole anche per questo. 

Una seconda lettura 

Certe volte, secondo la complessità del racconto o del testo, occorre una seconda revisione. A distanza anche di giorni che non si vedano per buone le cose sbagliate, che l'occhio si disabitui a leggere ciò che vorrebbe e non c'è. Che la mente si distacchi dalla lettura e dalle attese. Per riesaminare altri eventuali errori e scovarli. Ecco, per chi vuole la perfezione, occorre anche questo e pazienza. Quella che mettiamo noi per fornirti un lavoro preciso, puntuale e senza fatica da parte tua. 

Allora puoi contattarci tramite questa pagina (dove offriamo anche tanti altri servizi agli autori) e ti faremo un preventivo gratuito.