Archeologia
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Il quadricottero, un elicottero con telecamera
 
Un moderno strumento d'indagine

Come visualizzare che cosa esiste in un'area archeologica inaccessibile
Fra i metodi d'indagine non invasiva nella aree archeologiche, soprattutto quando siano in zone poco accessibili, esiste il cosiddetto quadricottero. Il termine, poco elegante, definisce un drone, un piccolo elicottero a quattro eliche, che si dovrebbe chiamare invece, più opportunamente, quadrielicottero o multirotore perché ne esistono, in commecio, anche a più di quattro eliche.
Ormai è utilizzato in tutti quei casi in cui, con una spesa minima, si vuole riprendere qualcosa dall'alto, come sarebbe stato possibile solamente con aerei e altri apparecchi simili, fino a poco tempo fa. Cioè con mezzi guidati dall'uomo al loro stesso interno.
Dunque la visualizzazione di ciò che si potrebbe raggiungere soltanto a costo di sforzi e lungo tragitti pure pericolosi, è possibile con questo piccolo attrezzo il cui costo è alla portata di tutti. Non solo. Il drone di cui si tratta non ha bisogno di un pilota che voli insieme a esso. E non perché le dimensioni non lo consentono, ma giacché è tutto possibile guidandolo da terra con un semplice telecomando.

Il funzionamento del quadricottero 
L'apparecchio è formato da quattro eliche che funzionano a batteria. Dunque poco rumore se non del tutto assente. Si tratta di uno scheletro a struttura leggerissima e dalle dimensioni che variano, da una ventina di centimetri di lato, fino a circa un metro per i tipi più sofisticati.
Tale drone, una macchina radiocomandata, è dotato di una telecamera mobile capace di riprendere in alta definizione, ciò che appare sotto di sé. Il pilota, da terra, muove delle manopole per farlo svoltare, alzare, abbassare. Egli deve prestare attenzione alla distanza massima alla quale possa arrivare il segnale e l'autonomia della batteria. Sono caratteristiche che dipendono dai modelli. Per esempio ce ne sono di quelli, meno costosi, che sono capaci di restare in volo per 8 minuti e ricevere il segnale dal telecomando fino a 50 metri di distanza. Sembra tutto poco, però si deve considerare che, oltre, lo stesso operatore non avrebbe la visuale capace di controllare l'oggetto volante.
Poi occorre un computer che riceve le immagini riprese e le può anche memorizzare come conviene. Sarà un'operazione successiva analizzarle e controllare che cosa sia da indagare meglio.
Il costo di una simile attrezzatura varia a partire da circa 60 euro, per i tipi più piccoli. Però si può ritenere che, almeno per coinciare a fare esperienza con tale tipo di strumentazione, sia possibile affidarsi a un articolo che costi fra i 100 e i 200 euro. Il prezzo dipende soprattutto dalla qualità della telecamera, come avviene anche per gli altri sistemi di ripresa. Nel caso di una batteria con più ampia autonomia, occorre un peso maggiore da sopportare, quindi anche eliche più ampie e, infine, un costo totale superiore.

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