La normativa di riferimento per questa procedura è la legge n.386 del 27 giugno 1907, agli articoli 47-53.
Gli ispettori onorari sono persone che collaborano nella vigilanza sui beni storici e artistici. In particolare curano questo aspetto presso monumenti e aree archeologiche. Esse riguardano gli  scavi e gli oggetti dell'antichità ritrovati nel territorio di competenza della Soprintendenza che nomina il soggetto.
L'attività principale dell'ispettore onorario è, pertanto, di segnalare alla locale Soprintendenza ogni elemento, di qualunque genere, che riguardi la tutela, la conservazione e la salvaguardia dei beni archeologici. La domanda per essere nominato ispettore deve essere presentata, difatti, alla stessa Soprintendenza per i Beni Archeologici. A tal proposito sono necessari i seguenti documenti da allegare alla richiesta in carta libera:

La Soprintendenza valuta l'esperienza del candidato, il curriculum, compreso i titoli di studio e scientifici, e l'effettiva conoscenza del territorio. Quindi propone alla Direzione Generale per le Antichità del Ministero dei Beni Culturali, il decreto di nomina che potrà avere durata triennale, con la possibilità di rinnovo alla scadenza.
L'attività degli ispettori onorari, muniti di apposito tesserino di riconoscimento, può riguardare un solo comune, anche se sia possibile ampliare la competenza a più comuni qualora si tratti di piccoli centri abitati. Tuttavia essa può essere individuata su base provinciale specialmente quando la preparazione del soggetto sia particolare, (per esempio sulla paleontologia, sulla numismatica, sul altri aspetti dell'archeologia). In tali casi può essere individuata dalla Soprintendenza anche su base regionale.
Una volta terminato l'incarico come era stato a suo tempo definito negli anni, l'ispettore onorario, che svolge la propria attività a titolo gratuito, deve riconsegnare alla Soprintendenza il tesserino.
Prima di inoltrare la domanda, è bene informarsi se la Soprintendenza ai Beni Archeologici abbia bisogno di ispettori onorari.