recupero del materiale di risulta

[lellocast]

Nella ristrutturazione delle nostre vecchie case spesso capita che bisogna rifare gli intonaci, ormai deteriorati, ed anche per una questione di igiene (si sa che la calce ha un' azione battericida e disinfettante e per questo viene aggiunta all'impasto per gli intonaci). Il materiale di risulta, proveniente dalla demolizione della malta, può essere trasportato al rifiuto, ma così facendo si getta via un materiale prezioso ed anche costoso, senza calcolare lo sperpero di risorse e di lavoro. Allora vi è un metodo molto semplice ed economico per riciclarlo. Bisogna solamente cernerlo con una rete di adeguate dimensioni nelle maglie, appoggiata ad un muro, e reimpastarlo con il cemento.

[staff]

Vanno recuperate anche le pietre dei muri, specialmente se sono ben squadrate. Ci si può costruire una parete o ristrutturare un muro lesionato, si può realizzare gli spessori di una nuova apertura, anche solo un sedile esterno alla casa. Inoltre si evita di riempire qualche fosso che la natura ha fatto e si evita di caricare un camion. Minore lavoro e fatica, molta più coerenza nell'intervento sul patrimonio edilizio esistente.
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[mg]

Vorrei aggiungere che è venuto il tempo di controllare i rifiuti di qualsiasi genere e di farne il meno possibile.

[Judi]

Secondo me è tempo di evitare nuove costruzioni, che hanno anche bisogno di materiali nuovi, e dedicarsi alle ristrutturazioni, al recupero di ciò che esiste, al suo riuso. L'Italia è zeppa di vecchie città, tutto già esiste, ci sono più case che abitanti, il suolo è un bene da conservare, non si rigenera. In tutto ciò anche i materiali non vanno buttati in discarica e sostituiti sempre e comunque. E' questione di mentalità.