Albatros chiede contributi?

[Garcia]

Il gruppo Albatros chiede contributi agli autori? E il Filo fa parte dello stesso gruppo?

[samanta]

Mi risulta che chiede contributi agli autori e che il Filo sia la stessa casa editrice. Puoi comunque provare a vedere nel loro sito per farti un'idea più precisa.

[maggie]

So che fa molta pubbblicità, non solo sulla rete quanto anche in tv. Mi chiedo da dove entrano tanti soldi. E' solo per i contributi degli autori?

[ludo007]

E' facile fare un po' di conti. Se a ogni scrittore si chiedono, poniamo, 1500 euro per stampare 100 copie di un libro, allora abbiamo che i costi di stampa sono 400 euro circa e il resto è guadagno dell'editore, sempre che non si dedichi anche alla distribuzione. Perché i disonesti incassano e gabbano, senza fare altro che una stampa di un testo.
Se poi in un mese si prendono per i fondelli anche 10 esordienti, che gli altri dovrebbero essere maggiormente esperti nel ramo, allora si ha un guadagno di 1100 x 10 = 11'000 euro che non è male. Ecco perché c'è tanta pubblicità attorno alle case editrici che chiedono un qualche contributo.
Certo che non sono tutti così. Per esempio Maremmi di Firenze fa un vero e proprio lavoro di editore anche se chiede un contributo agli autori.

[win]

Si presenta bene ma chiede contributi.

[jud]

Se non vuoi buttare soldi per la finestra stacci alla larga. Pubblicherebbero anche un rotolo di carta igienica, a patto che l'autore paghi tutto. Prova a leggere cosa dicono nel loro sito: è evidente che cercano persone che credono alle chiacchiere inutili degli editori senza scrupoli.

[ebook]

Anche con riferimento al mio precedente post, per disonesti mi riferisco a coloro che hanno come unico obiettivo quello di chiedere soldi agli autori, soprattutto se esordienti. Non pensavo in particolare a una casa editrice che non potrei citare senza incorrere in guai. Dico che esistono molti editori che incassano e illudono. Poi ci sono anche di quelli che prendono una certa somma ma si danno da fare per vendere il libro pubblicato. Insomma non è che c'è un taglio netto tra ciò che è onesto e ciò che lo diventa da un certo punto in poi, perché bisogna verificare il lavoro dell'editore.
Comunue io mi mantengo lontano da coloro ce chiedono contributi.