Partita Iva per i siti web

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Questo vale anche per chi non esercita attività di commercio elettronico. Difatti è obbligatorio indicare sul sito il numero di partita Iva, sia per le società che per tutti quei soggetti che hanno comunque la partita Iva. E ciò seppure, attraverso il sito, non viene esercitata alcuna attività di commercio elettronico. Vale cioè anche per i siti di rappresentanza o con finalità puramente pubblicitarie.
L'Agenzia delle entrate ha stabilito tutto ciò, con la risoluzione n.60 del 16 maggio 2006, chiarendo l'ambito di applicazione dell'articolo 35, comma 1, del Dpr n. 633 del 1972 in materia di dichiarazioni di inizio, variazione e cessazione attività ai fini Iva, in vigore dal 1° dicembre 2001. L'indicazione del numero di partita Iva nel sito web ha valenza generale, per tutti i soggetti passivi Iva (aziende, società, imprese, professionisti, artigiani), a prescindere dalle modalità di esercizio dell'attività (online o offline). Se un soggetto Iva utilizza un proprio sito web per divulgare informazioni relative all'attività esercitata, anche solo a scopo pubblicitario, deve indicare sulle pagine web il proprio numero di partita Iva.
(Risoluzione dell'Agenzia delle entrate n.60/2006 del 16/5/2006)
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[raxo]

Escono a piccoli passi le norme che dovrebbero regolamentare l'uso di internet per evitare una babilonia totale.